"Serve responsabilità collettiva. Digitalizzazione fondamentale"
Trieste, 15 ott - "Una nuova stagione della formazione: più
mirata, più precisa, modellata di concerto tra Regione, tessuto
sociale, enti datoriali, parti sociali ed enti di formazione. Un
percorso condiviso, strutturato, costruito su misura, che offra
opportunità e tolga alibi: il nuovo corso nasce sotto la stella
di un'assunzione di responsabilità collettiva, cui nessuno può e
deve sottrarsi".
Sono questi i nuovi cardini formativi illustrati dall'assessore a
Formazione e Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen,
nel corso della periodica seduta del Tavolo di Concertazione.
"Potenziamento del ventaglio dell'offerta di stage, tirocini e
vacancies - ha quindi dettagliato Rosolen - per alzare
l'asticella della responsabilizzazione e dell'efficacia di queste
misure. Una spinta decisa nella direzione della digitalizzazione
delle imprese (impresa 4.0 o manifattura digitale), con percorsi
innovativi per formare figure esecutive altamente specializzate".
"Non più e non solo operai generici - ha evidenziato ancora
l'assessore - ma lavoratori con professionalità e competenze
ricercate. Nuovi corsi di inglese, tedesco e lingue emergenti.
Esempi concreti di compenetrazione tra formazione, alta
formazione e innovazione per avvicinare domanda e offerta del
mercato del lavoro, tramite tecnologie e strumentazioni
all'avanguardia".
"Non basta rincorrere le dinamiche del mercato del lavoro - ha
quindi ribadito - ma serve un potenziamento della fase proattiva
di anticipazione dei flussi e creazione di profili nuovi,
specializzati".
Rosolen ha parlato di svolta annunciando il nuovo corso del piano
integrato delle Politiche per l'Occupazione e per il Lavoro,
lanciando il modello Fincantieri quale paradigma di riferimento
ed esempio fattivo del nuovo modello compartecipato della
formazione.
"Sono in fase di presentazione e valutazione tre percorsi
formativi per perfezionare profili lavorativi per saldatura,
carpenteria e tubisteria. I corsi - ha annunciato l'assessore -
dureranno tre le 522 e le 600 ore e partiranno tra dicembre e i
primi mesi del 2020. Questa è una dimostrazione lampante di
quanto sia necessario rafforzare una rete che metta assieme tutti
i soggetti che gravitano nell'orbita del lavoro e della
formazione".
"Abbiamo fatto un'analisi dei risultati ottenuti dal piano in
questi anni (Pipol nasce nel 2014) - ha sottolineato Rosolen - e
ne abbiamo tratto una serie di riflessioni. Ci sono interventi
urgenti che porremo in essere già dalle prossime settimane.
Diversi monitoraggi certificano il livello insufficiente
raggiunto nell'apprendimento delle lingue straniere, motivo per
il quale partiamo con percorsi di inglese e tedesco cui
aggiungiamo moduli di lingue emergenti. Quali? Qui entra in gioco
l'assunzione di responsabilità collettiva. Sarà il tessuto
produttivo, attraverso tavoli coordinati e costanti per
monitoraggi e confronti, a indicarci cosa serve. Quali sono le
lingue più richieste in porto, per esempio? O tra le imprese che
fanno export? Siamo disponibili a valutare l'attivazione di corsi
di russo, di turco o anche di altre lingue dell'Europa dell'Est.
Alla base, ci sarà il confronto. Poi, la scelta".
Altro aspetto base affrontato dall'assessore Fvg riguarda il
rafforzamento dei Centri per l'Impiego e "la scelta politica - ha
spiegato - di mettere il servizio pubblico al centro dell'agenda
e al servizio dei cittadini e delle imprese. Stiamo lavorando per
mettere assieme azioni finanziate dal Fondo sociale europeo e da
contributi regionali (Politiche attive per il Lavoro):
l'obiettivo è snellire le procedure e creare un capitolo di spesa
unico, all'interno del quale inserire eventuali differenziazioni.
Ancora una volta diventa determinante l'apporto di tutti:
aziende, enti di formazione e Regione devono lavorare per alzare
il livello dell'offerta dei Cpi e renderli davvero determinanti
per collocare e ricollocare persone alla ricerca di un impiego".
"È altresì necessario - conclude Rosolen - accettare l'idea che,
ormai, la formazione è diventata apprendimento permanente.
Chiunque voglia essere competitivo sul mercato deve avere
l'elasticità e la consapevolezza che ogni competenza, ogni
professionalità deve essere sviluppata e arricchita in corso
d'opera. Chi si occupa di formazione non può e non deve
cristallizzarsi su modelli standard in quanto servono
lungimiranza, coraggio e visione. Ovviamente, la politica non
solo non può chiamarsi fuori, ma deve interpretare un ruolo di
guida e coordinamento".
ARC/COM/fc