San Daniele del Friuli, 27 - "Siamo a un nuovo tornante della
storia della grande esperienza della protezione civile: stiamo
facendo insieme un passo avanti nella regione dove è nata, per
rendere questo sistema, oggettivamente indispensabile, ancora più
forte e più sicuro, a tutela del cittadino e delle comunità, a
protezione del nostro ambiente, partendo da condizioni di piena
sicurezza nelle quale deve muoversi il volontariato di protezione
civile, e con lui i capisquadra, i coordinatori e i sindaci; in
una piramide che ci vede tutti direttamente coinvolti, dove la
base e l'apice sono indispensabili l'uno all'altro, per servire
con tempestività e competenza chi è nella necessità".
Lo ha sottolineato l'assessore con delega alla Protezione civile
del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che questa sera ha
incontrato sindaci e coordinatori di protezione civile del
Sandanielese per fare piena chiarezza sugli effetti della
modifica al Decreto legislativo 81 apportati circa due mesi fa
dal Parlamento.
All'incontro, che si è tenuto nella sala consiliare del Municipio
di San Daniele del Friuli, sono intervenuti numerosi primi
cittadini della zona, coordinatori e capisquadra di gruppi
comunali e di distretto, il direttore centrale della PcrFvg
Amedeo Aristei, il responsabile di servizio del volontariato
della PcrFvg, Nazzareno Candotti, e Daniela Iuri per l'avvocatura
della Regione. A fare gli onori di casa il sindaco Pietro Valent.
"Le attività di protezione civile che possono svolgere i
volontari in piena legalità - ha spiegato Riccardi - rientrano in
scenari di emergenza conclamata e in scenari di prevenzione del
rischio definitivi dalla legge: si tratta di scenari molto ampi
ma ben codificati".
Riccardi ha ribadito più volte l'importanza della "Formazione
obbligatoria e continuativa del volontario che deve sempre
operare in sicurezza, intervenendo comunque in squadra. Sono in
corso i lavori di ultimazione del campus formativo nella sede di
Pcr di Palmanova: qui potranno essere ospitati, anche in modalità
residenziale, gli uomini e le donne che devono svolgere il corso
base e i volontari che devono svolgere l'aggiornamento; entrambi
gli iter saranno revisionati con una proposta di formazione sia a
distanza che in presenza. Fondamentale poi l'impiego dei
dispositivi di protezione individuale (Dpi) e la massima
collaborazione con la sala operativa regionale (Sor): in questo
modo ogni singolo volontario sarà tutelato dalle tre polizze
della Protezione civile in caso di incidente. Non ultima la
visita medica: per aiutare gli altri è necessario curare per
prima sé stessi, con attività costanti di prevenzione".
Su proposta della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia,
sarà portata all'attenzione di un tavolo nazionale permanente di
protezione civile la tematica dell'uniformità dell'impiego dei
Dpi nelle varie regioni della Penisola e delle modalità di azione
nei vari scenari di emergenza in Italia: oggi alcuni di questi
aspetti sono difformi e ciò emerge in caso di collaborazioni e
missioni nazionali e internazionali.
ARC/PT/pph
L'incontro a San Daniele del Friuli
L'incontro a San Daniele del Friuli
L'incontro a San Daniele del Friuli
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