Salute: Riccardi, dopo vaccino 0,01% in ospedale no terapia intensiva
Il vicegovernatore al congresso Siti: "I dati dimostrano che
vaccinarsi protegge" Udine, 17 lug - "I nuovi positivi dopo il ciclo vaccinale
concluso da 14 giorni sono lo 0,1 per cento: di questa quota solo
una percentuale minimale (35 persone in Fvg) è stato ricoverato e
nessun caso ha richiesto l'accesso alla terapia intensiva". Il dato è stato reso noto dal vicegovernatore del Friuli Venezia
Giulia Riccardo Riccardi in occasione del suo intervento alla
tavola rotonda "Le Regioni a confronto sull'emergenza pandemica.
Stato dell'arte nella pandemia: rapporti tra organi dello Stato e
Regioni e Province autonome" organizzata a conclusione del 53°
Congresso straordinario della Società italiana di igiene,
medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) a cui hanno preso
parte il Capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio
Curcio, il presidente della Provincia autonoma di Trento e
delegato della Conferenza delle Regioni nella Commissione
speciale di Protezione civile Maurizio Fugatti, l'assessore
regionale alla Salute della Puglia Pier Luigi Lopalco e, in
rappresentanza del presidente della Regione Toscana, Manuele
Braghero dell'Ufficio di Gabinetto.
"Dobbiamo continuare con la campagna vaccinale e far comprendere
a chi non si è ancora deciso che questa è la strada maestra per
uscire dall'emergenza riprendendoci la nostra vita" ha ribadito
Riccardi. Nel corso del dibattito on line il vicepresidente Riccardi ha
tracciato un bilancio positivo dei rapporti tra Stato e Regioni
nel corso della pandemia. "Non credo ci possa essere distinzione
tra la gestione delle Regioni ordinarie e quella delle speciali.
Nei confronti dello Stato le Regioni hanno avuto opinioni e
posizioni spesso diverse ma sia sotto la presidenza Bonaccini sia
nella continuità del mandato del presidente Fedriga c'è stato
sempre un rapporto di lealtà. Se oggi siamo in grado di
presentare questi risultati è anche merito della collaborazione
con lo Stato e le altre Regioni". Nell'accentramento delle deleghe della Salute e della Protezione
civile sotto un unico assessore - nel caso del Friuli Venezia
Giulia gestite dal vicepresidente della Regione - Riccardi ha
indicato un punto di forza. "Unire la risposta sanitaria
all'attività di assistenza sul territorio è stato possibile - ha
spiegato Riccardi - grazie alla straordinaria collaborazione tra
il servizio sanitario e il sistema di volontariato della
Protezione civile che in Friuli Venezia Giulia è molto radicato
in seguito all'esperienza del terremoto. La gestione della
pandemia è stata quindi un'esperienza importante in cui queste
due grandi organizzazioni hanno lavorato in modo complementare
nella complessità e nella diversità della condizione della
distribuzione del contagio. Nella prima fase il sistema di
protezione civile è stato determinante per invitare la
popolazione a rispettare il lockdown e siamo riusciti a contenere
l'emergenza". Sulla richiesta di cambio degli indicatori per valutare lo stato
di rischio, Riccardi ha sottolineato che "oggi il quadro è
profondamente cambiato e resta importante proteggere il sistema
ospedaliero, anche perché non c'è solo il Covid da fronteggiare.
Quindi, seppure da non trascurare, gli altri indicatori rispetto
alla pressione ospedaliera sono da considerare in secondo piano". Sollecitato dal moderatore sul completamento della riforma
sanitaria, interrotta dall'emergenza pandemica, Riccardi ha
affermato che "la politica deve avere il coraggio di cogliere
l'occasione di questa pandemia epocale per fare qualche
contabilità elettorale in meno e mettere in primo piano la
responsabilità di scelte che forse a breve e medio termine non
pagano ma che in prospettiva lunga diventano un modello
efficiente". Rispondendo infine all'appello dal presidente della Siti Antonio
Ferro, a nome degli operatori di sanità pubblica, sulla necessità
di ripotenziare i Dipartimenti di prevenzione deprivati negli
anni di personale e competenze a favore del territorio, Riccardi
si è detto convinto che sia necessario "un rafforzamento: occorre
rimetterli in testa al sistema dotandoli di un adeguato modello
organizzativo e con forti competenze nella gestione dei flussi
informativi, due aspetti in cui scontiamo alcuni ritardi. Il
Friuli Venezia Giulia considera il potenziamento dei Dipartimenti
di prevenzione e la loro organizzazione una delle priorità in
ordine alla revisione del modello del sistema sanitario".
ARC/EP/ma
Il vicegovernatore Riccardi interviene al congresso on line della Siti
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