Covid: Riccardi, via libera a strutture assistenziali intermedie
Saranno scelte da Aziende sanitarie. "Spezzare catene contagio"
Trieste, 13 nov - L'attivazione di strutture assistenziali
intermedie per far fronte all'isolamento delle persone contagiate
dal Covid è stata disposta oggi dalla Giunta regionale su
proposta del vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo
Riccardi.
"Si tratta di un provvedimento - ha spiegato Riccardi - che
riguarda quanti non possono permanere o rientrare nel proprio
contesto abitativo. L'accoglienza dei contagiati nelle strutture
intermedie è finalizzata a ovviare alla propagazione del virus,
il cui contenimento risulta difficile nei contesti di vita
abituali".
Le strutture intermedie individuate dalle Aziende sanitarie
ospiteranno tre fasce di persone contagiate. La prima categoria
di strutture è destinata alle persone non autosufficienti, per le
quali non risulta appropriato il ricovero in ambiente ospedaliero
e che non possono permanere nel loro contesto abitativo di
origine (sia domiciliare che in struttura residenziale). Le
strutture intermedie che ospiteranno i cittadini non
autosufficienti colpiti dal Covid dovranno prevedere
un'assistenza infermieristica e di base alla persona di tipo
continuativo. La seconda e la terza fascia di contagiati
destinatari dell'accoglienza nelle strutture intermedie è data,
rispettivamente, da persone autosufficienti, anche non residenti
nel territorio regionale, che risultano essere
asintomatiche/paucisintomatiche, per le quali il ricovero in
ambiente ospedaliero non è necessario e che non possono permanere
nel loro contesto abitativo di origine (sia domiciliare che in
struttura residenziale), in quanto non idoneo a garantire
adeguato isolamento e, in secondo luogo, da pazienti in fase di
dimissione protetta dall'ospedale, clinicamente guariti ma non
ancora negativizzati e che non possono rientrare nel proprio
contesto abitativo d'origine in quanto ancora potenzialmente
contagiosi.
Per gli adempimenti relativi all'attivazione delle strutture
assistenziali intermedie la delibera approvata oggi assegna alle
Aziende sanitarie regionali il compito di individuare i requisiti
strutturali, organizzativi - compresi quelli alberghieri - nonché
le modalità di assistenza e cura che devono essere modulate in
funzione delle tipologie di utenti accolte nelle strutture. A
tale scopo le Aziende stipulano idonei contratti volti a regolare
i rapporti giuridici ed economici con i soggetti prescelti,
tenuto conto dei propri fabbisogni e sulla base delle tariffe
ritenute congrue in relazione ai servizi forniti; gli oneri
connessi agli adempimenti saranno interamente a carico delle
Aziende sanitarie stesse.
Le strutture intermedie destinate alle persone autosufficienti,
asintomatiche o paucisintomatiche e ai pazienti clinicamente
guariti ma non ancora negativizzati dovranno essere
esclusivamente dedicate all'accoglimento di pazienti Covid e
dotate di un accesso unico e con servizio di reception e
vigilanza 24 ore su 24. In tali strutture dovrà essere garantito
un presidio di sorveglianza sanitaria di base, il che non
comporta la presenza continuativa medica e infermieristica ma un
monitoraggio infermieristico con cadenza almeno giornaliera a
cura dell'Azienda sanitaria competente.
"Il ricorso alle strutture intermedie - ha rilevato Riccardi - è
una misura del tutto opportuna che va letta all'insegna
dell'elasticità: sono le aziende sociosanitarie a identificare le
strutture alberghiere o residenziali più idonee sul territorio in
modo da garantire ai pazienti o ex pazienti Covid un'assistenza
proporzionata al fabbisogno, che va da quella alta per la fascia
dei non autosufficienti a quella per le fasce degli
autosufficienti asintomatici o paucisintomatici e dei guariti non
negativizzati".
ARC/PPH/ma
Header
contenuto
Attenzione!
Il sito è ottimizzato per le versioni recenti dei browser più utilizzati.