Salute: Riccardi, con rete oncologica più vicini a pazienti e parenti
Trieste, 29 nov - "La Rete oncologica regionale si inserisce
alla perfezione in quella che deve essere la rete più generale in
grado di affrontare tutte le patologie. Le dimensioni del Friuli
Venezia Giulia impongono un modello organizzativo che non sia più
verticale ma orizzontale con i pazienti che non possono essere
più abbandonati a se stessi e che non possono portare avanti il
loro percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale solo sulla
base dei buoni rapporti tra i singoli professionisti".
Lo ha affermato oggi a Trieste il vicegovernatore del Friuli
Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, a
margine della presentazione della Rete oncologica regionale (Ror)
appena approvata dalla Giunta Fedriga.
"Si tratta - ha sottolineato Riccardi - di un documento atteso da
almeno una decina di anni. Di questo risultato voglio ringraziare
i professionisti che hanno approfondito le tematiche, preparando
un testo che ritengo estremamente importante".
"È fondamentale - ha spiegato il vicegovernatore - avere una
procedura condivisa. La Rete oncologica regionale, collocata
all'interno dell'Azienda di coordinamento, darà risposte più
ordinate a chi viene colpito da queste patologie".
"Considero questa esperienza, che oggi parte e che ha davanti a
sé un grande percorso da fare, un passaggio che deve essere
esteso ad altre situazioni - ha affermato Riccardi - dove la
centralità dell'Azienda di coordinamento, nella quale devono
essere collocate le reti e i criteri di responsabilità, possa
valorizzare le competenze che fortunatamente nel Friuli Venezia
Giulia siamo ancora in grado di assicurare".
La Rete oncologica regionale si poggia, infatti, su un approccio
multidisciplinare e multiprofessionale finalizzato alla
realizzazione della presa in carico globale del paziente fin
dall'inizio del suo percorso, garantendo la fluidità degli
aspetti logistico organizzativi. Un modello organizzativo capace
di favorire sistematicità e organicità delle relazioni tra
Aziende, strutture organizzative, professionisti e cittadini, di
perseguire la qualità delle cure e di integrare le scelte di
politica sanitaria regionale con quelle delle direzioni
strategiche nei contesti aziendali.
"La Rete, però, non si occupa solo dei 90mila malati oncologici
che ogni anno abbiamo complessivamente nella nostra regione - ha
rimarcato il vicegovernatore - ma anche dei loro famigliari e
delle persone che vivono insieme a loro questa gravosa
situazione. Al di là dell'acuzia, c'è un prima e un dopo che non
deve trovare una risposta dentro l'ospedale. Come chiarito ormai
dagli esperti e dalla letteratura scientifica, non fa bene
affrontare una patologia all'interno degli istituti ospedalieri".
La Ror, che ha adottato il modello organizzativo del
Comprehensive Cancer Care Network nato negli Usa, è stata
affidata all'Azienda regionale di coordinamento per la salute
(Arcs) e comprende tutte le strutture del Servizio sanitario
regionale competenti per prevenzione, diagnosi e cura dei tumori,
articolandosi in tre aree geografiche corrispondenti alle tre
Aziende sanitarie e svolgendo le sue attività in raccordo con la
Rete cure palliative e con la Rete nazionale tumori rari.
"La Rete oncologica - ha detto in conclusione Riccardi - rientra
in un ragionamento più ampio che sta dentro la riforma sanitaria
tracciata dal disegno di legge 70 che la prossima settimana sarà
discusso in Consiglio regionale".
ARC/FC/fc
Salute: Riccardi, con rete oncologica più vicini a pazienti e parenti
Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi durante la presentazione a Trieste della Rete oncologica regionale.
Foto ARC
Un momento della presentazione della Rete oncologica del Friuli Venezia Giulia in Consiglio regionale
Foto ARC
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