Bilancio del Nucleo specializzato mostra lieve aumento illeciti
nel primo semestre 2023
Udine, 15 giu - in Italia ci sono 700mila imprese che
trasportano rifiuti e di queste 3.495 operano in Friuli Venezia
Giulia, con circa 300 gli impianti di trattamento: la particolare
posizione geografica di confine fa sì che la mole di rifiuti che
transitano, soprattutto in uscita, sia di milioni di tonnellate,
con interessi economici ingenti.
A vigilare su questo movimento è il Nucleo Operativo per
l'Attività di Vigilanza Ambientale (Noava) che dal primo
settembre del 2022 è incardinato sotto la Direzione ambiente
della Regione.
Il bilancio dell'attività è stato illustrato oggi nella sede di
Udine dal responsabile, Ispettore Claudio Freddi, alla presenza
dell'assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente Fabio
Scoccimarro.
Da inizio anno ad oggi sono state 18 le notizie di reato in
materia di rifiuti, scarichi (anche di amianto), in lieve
diminuzione rispetto alle 23 dell'ultimo quadrimestre 2022, e 24
le sanzioni amministrative, dati in crescita rispetto allo stesso
semestre dello scorso anno (le sanzioni erano state 8 nel periodo
settembre-dicembre 2022). Una situazione che denota comunque un
tessuto economico fondamentalmente sano.
"In Friuli Venezia Giulia l'attenzione alle questioni ambientali
è altissima: vogliamo essere accanto a cittadini e imprenditori
non con intento repressivo, ma soprattutto preventivo di tutte le
forme di irregolarità e illecito in campo ambientale. A tal fine
dal 2022 opera, incardinato sotto la Direzione ambiente, un
nucleo specializzato" ha spiegato Scoccimarro.
Il Noava ha compiuto vent'anni lo scorso anno. Già nel 2002 la
Giunta regionale, ritenuta necessaria la creazione di una
struttura con compiti specifici di vigilanza ambientale, aveva
infatti disposto l'istituzione alle dipendenze del Servizio del
Corpo Forestale regionale della Direzione regionale delle
foreste, di una struttura stabile denominata Noava con sede a
Pagnacco.
Lo scorso anno, con la finalità di rendere più circolare la
filiera di autorizzazione, vigilanza e controllo, è stata
effettuata a monte una ristrutturazione a seguito della quale un
gruppo, prima era incardinato nel Corpo forestale regionale, è
stato spostato sotto la Direzione Ambiente: ciò ha reso possibile
- ha spiegato il direttore centrale Massimo Canali - formare un
nucleo molto specializzato a supporto di tutte le altre strutture
regionali e non solo, di raccordo con Agenzia regionale per
l'ambiente.
Grazie all'elevato grado di specializzazione dei suoi componenti,
il Noava opera anche interventi di polizia giudiziaria a supporto
e in collaborazione con altre Forze di polizia e su delega
dell'autorità giudiziaria.
Attraverso accertamenti presso impianti di recupero e smaltimento
nonché presso impianti industriali, il reparto ha svolto
centinaia di attività di controllo nel settore della gestione dei
rifiuti, rivolgendo l'attenzione delle verifiche anche alle
emissioni in atmosfera e ai processi di depurazione delle acque.
Particolare attenzione è stata rivolta al controllo su strada dei
veicoli per il trasporto dei rifiuti, con riguardo ai trasporti
destinati all'estero stante il notevole traffico transfrontaliero
che si rileva sulla rete viaria regionale.
Sono stati, inoltre, svolti accertamenti presso aziende di
allevamento di animali per verificare il rispetto delle norme
sulla gestione degli effluenti prodotti, svolgendo anche
accertamenti sul rispetto delle norme in materia di utilizzo di
fanghi da depurazione in agricoltura.
Anche presso i cantieri edili sono stati svolti controlli per la
verifica del rispetto delle norme in materia di gestione delle
terre e rocce da scavo e sulla presenza di coperture in amianto
per verificarne la condizione di degrado e pericolosità.
ARC/EP/gg
Scoccimarro con l'ispettore Claudio Freddi, il direttore centrale Massimo Canali, il vicedirettore Pisapia, la responsabile legale del Nucleo Marchi e le guardie del nucleo Noava di Udine
L'assessore regionale Scoccimarro alla presentazione del bilancio di attività del Noava di Udine