Trieste, 28 nov - "Su certi temi non bisogna mai abbassare la
guardia, tanto meno quando si parla di patologie impattanti come
l'Hiv. È per questo che la Regione, attraverso le Aziende
sanitarie, è impegnata nella sensibilizzazione di tutti, ma
soprattutto dei giovani, affinché siano attuati comportamenti
corretti, atti a prevenire il contagio".
Lo ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, annunciando l'avvio delle
iniziative che, nei prossimi giorni, interesseranno tutte le
Aziende sanitarie regionali con iniziative di vario genere mirate
a diffondere la cultura della prevenzione.
"Quest'anno - ha spiegato Riccardi - gli incontri approfondiscono
il tema di stigma e autostigma, ovvero del vissuto di disagio che
la persona interiorizza in conseguenza della diagnosi". A questo
proposito, il vicegovernatore ha ricordato come le direttive
mediche pongano l'importanza sul test per garantire una diagnosi
precoce e l'inizio della terapia.
Secondo una stima dell'Istituto superiore di Sanità, i
sieropositivi in Italia sono circa 15mila, tra loro anche persone
che possono non sapere di esserlo. Ancora oggi, infatti, le
diagnosi sono molto spesso eseguite a uno stadio avanzato della
malattia, proprio perché non si sono fatti prima i test
diagnostici. E fra i maggiormente colpiti dall'Hiv ci sono i
ragazzi tra i 25 e i 29 anni.
In Friuli Venezia Giulia, nel corso del 2019, sono state
riportate 35 nuove diagnosi di infezione da Hiv, di cui 28 erano
persone residenti in Fvg (2,3 ogni 100mila residenti). Per
l'85,7% dei casi si tratta di maschi e l'età media varia fra i 44
anni per gli uomini e i 33 per le donne. L'incidenza maggiore si
è riscontrata nella fascia d'età 25-29 anni con 12,6 nuovi casi
ogni 100mila residenti.
"Le Aziende sanitarie regionali - ha annunciato Riccardi -
porranno l'attenzione sulla comunicazione ai giovani, cercando di
far si che ogni occasione, nei diversi contesti (scuole, eventi
ecc.) diventi un momento utile per sensibilizzare, fare
prevenzione e dare indicazioni sui servizi ai quali rivolgersi in
forma anonima garantita in ogni servizio sanitario regionale".
ARC/COM/fc